In scena al Teatro Sistina di Roma dal 20 marzo – rigorosamente in lingua originale – Jesus Christ Superstar ha certamente segnato un’epoca, per una serie molteplice di motivi. Ecco perché l’entusiasmo del pubblico ne ha accompagnato la prima e promette una tournee tra le più eccezionali dell’anno.
In occasione del 50esimo anniversario dall’uscita dell’omonimo film, Massimo Romeo Piparo presenta di nuovo la sua indimenticabile versione del musical. Dopo trent’anni di repliche in Italia e oltre due milioni di spettatori, Jesus Christ Superstar torna sul palco ed è uno spettacolo nel senso più puro del termine. La musica, le coreografie, l’energia intrinseca, costituiscono il mix perfetto per far sì che si resti semplicemente incantati, catturati e avvolti da quanto accade dinanzi ai propri occhi.
Le sensazioni consentono un’esperienza totalizzante e memorabile, suggellata dal passaggio di testimone dalle mani di Ted Neeley (interprete della pellicola originaria del 1973) a quelle di un Lorenzo Licitra impeccabile. Il giovane artista siciliano, emerso con X-Factor – dove sconfisse niente meno che i Maneskin – dà una prova sorprendente, incarnando un Gesù, al tempo stesso, rock e sensuale, meritevole di adorazione e di applausi. Forte, anzi potente, di una vocalità a dir poco unica, Licitra tira tutti dentro lo show e convince sin dalla sua primissima apparizione.
Al suo fianco, va altresì riconosciuta l’eccezionalità di un cast di voci in cui spiccano la cantante Anggun (nel ruolo di Maria Maddalena), Feysal Bonciani (Giuda) e un inedito Frankie Hi-Nrg (Erode). Mettere insieme una simile compagine non è però cosa da poco e aiuta decisamente nello scopo. Quando gran parte del gioco è risolta, intervengono le trovate sceniche e scenografiche – apparentemente minimal ma imponenti e originali – i giochi di luci, il ritmo e, soprattutto, l’orchestra dal vivo (diretta da Emanuele Friello), vera e propria ciliegina sulla torta.
- a cura di Sabrina Colangeli
showtimeforbreakfast 